Presidi Territoriali Idrogeologici ed Idraulici di Interesse Regionale

Presidi Territoriali Idrogeologici ed Idraulici di Interesse Regionale

La Regione Abruzzo, ai sensi del Decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1 “Codice della Protezione Civile”, partecipa al Servizio Nazionale di protezione civile assicurando, nei limiti delle competenze proprie o delegate, lo svolgimento delle attività previste in materia in armonia con i principi della legislazione statale vigente.

Nel richiamare il ruolo delle Regioni per l’attuazione del sistema di allertamento nazionale e delle azioni di contrasto così come disciplinati dalla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2004, con riferimento alla costituzione dei presidi territoriali di interesse regionale, occorre evidenziare la necessita di porre in essere tutte le azioni di competenza miranti alla mitigazione del rischio idrogeologico e idraulico nell’ambito del più esteso sistema di protezione civile. In particolare, nell’ambito delle attività di prevenzione, monitoraggio e gestione emergenziale di tali situazioni di rischio, è importante favorire il coordinamento e la messa a sistema delle risorse umane e materiali presenti sul territorio, anche attraverso una gestione più organizzata del volontariato locale e delle competenze tecnico-professionali disponibili.

Pe le suddette finalità, la Giunta regionale, su proposta del Servizio Prevenzione dei Rischi di protezione civile (DPC029) – Dipartimento DPC, attualmente Servizio Apc001 dell’Agenzia regionale di Protezione Civile con DGR 542 del 14/09/2020 (DPCM 27/02/2004 – DGR 147/2018) –  https://www.regione.abruzzo.it/content/dgr-n-542-del-14092020 la Regione Abruzzo ha approvato una proposta organizzativa per le attività di presidio territoriale idraulico su punti critici di interesse regionale.

I presidi territoriali idraulici di protezione civile costituiscono attività di monitoraggio visivo e controllo in sito di fondamentale importanza nelle fasi di allertamento, attenzione, preallarme e allarme, oltre che nella gestione delle fasi emergenziali e post – emergenziali, in ordine ai seguenti principali fenomeni:

  • significativi innalzamenti dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua osservati, con fenomeni di inondazione delle zone golenali e/o interessamento degli argini e/o delle aree limitrofe;
  • malfunzionamento di strumenti di misura delle quote idrometriche (diretta o in telemisura);
  • diffusi fenomeni di erosione delle sponde, significativo trasporto solido e divagazioni degli alvei;
  • occlusioni, parziali o totali, delle luci dei ponti dei corsi d’acqua osservati;
  • fenomeni di tracimazione, sifonamento, filtrazione o rottura degli argini, sormonto dei ponti e altre opere di attraversamento, nonché salti di meandro;
  • piene fluviali dei corsi d’acqua osservati con estesi fenomeni di inondazione anche di aree distanti.

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