LA MONTAGNA: UNA DELLE ANIME D’ABRUZZO

CHE TI AFFASCINA QUANDO LA CONOSCI E LA RISPETTI

Montagne d'AbruzzoQuella degli Abruzzi (fino al 1927 la regione era tripartita in Ulteriore, Citeriore I e Citeriore II) è una lunga storia intrisa di tradizioni, riti e usanze dettati da un forte legame con un territorio caratterizzato da biodiversità e scenari ambientali che fanno di questa regione un mix davvero unico di colline, spiagge vellutate e rocciose, verdi altopiani, dolci declivi che scivolano verso il mare, severe montagne e aspre sommità.
Tale contesto di incommensurabile bellezza fa da cornice a chi vive in questa regione e affascina chi ne visita i luoghi punteggiati di città d’arte oltre che da pittoreschi borghi montani e marini che fanno da scenario a prelibate specialità enogastronomiche, a raffinate eccellenze artigianali, al dovizioso patrimonio artistico e letterario dei suoi figli che hanno tradotto in opere d’arte il loro amore per questa terra.
Nella stragrande maggioranza dei quadri, sia letterari che figurativi, descritti da grandi scrittori, poeti e artisti abruzzesi, come Gabriele D’Annunzio, Francesco Paolo Michetti, Basilio e Michele Cascella, Teofilo Patini, Giovanni Titta Rosa, Carlo Antonio Grue, Massimo Lelj, Modesto Della Porta - solamente per citarne alcuni - la montagna è rappresentata come custode di tradizioni ancestrali e ispiratrice del loro pensare, come luogo di speranza e di rifugio, come Madre che protegge e allatta i suoi figli, come reticolo di gole sorvegliate da briganti, come teatro di sanguinose lotte per la conquista della libertà.
Questa è la montagna abruzzese: il patrimonio più prezioso della Regione Verde d’Europa dalle cui cime sorvolate dall’aquila, regina dei cieli, si scorge la linea dell’Adriatico “verde e selvaggio” e sui cui pendii vegetano boschi e pascoli che dànno vita e rifugio alla fauna selvatica, convivente con quella costituita di innumerevoli capi di animali da pascolo.
Le verdi vallate e le cime ardite fanno, della montagna, uno dei luoghi più affascinanti che la natura mette a nostra disposizione in questa regione, sia nel periodo estivo che in quello invernale quando una spessa coltre bianca riveste le sue pendici che si riempiono di sciatori, escursionisti, turisti e scalatori.
Ma per divertirsi in questo scenario senza subire conseguenze che possono rivelarsi fatali, bisogna conoscere a fondo quelli che sono i rischi e quali le misure da adottare per godersi in piena sicurezza attimi di felicità in una spensierata giornata di vacanza.
Infatti, per affrontare le avversità che la montagna nasconde, è necessario avere una buona conoscenza dei luoghi, nonché la capacità di saper valutare i rischi, che nasce e progredisce dall’esperienza e dall’ascolto di persone che della montagna hanno fatto una questione di passione e di professione.
Per rispondere a tale esigenza, su iniziativa dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile e in collaborazione con l’Ufficio Stampa e Comunicazione, la Regione Abruzzo ha inteso promuovere la campagna di sensibilizzazione MONTAGNA SICURA con lo scopo di diffondere una cultura di sicurezza, di amore e di rispetto nei confronti di questo complesso e articolato sistema di bellezze che la natura mette a disposizione dell’Umanità che affascina, ma che se non rispettata e amata può rappresentare un serio pericolo per l’incolumità di chi vi si approccia.



  • L’Abruzzo ha al suo centro non una città, ma una montagna, una grande, bellissima, terribile montagna, il Gran Sasso. Non badate ai metri dell’altezza; il Gran Sasso è di schiatta araldica, montagna di gran razza, di quelle che collochiamo con gli dei.

    Giorgio Manganelli

  • Tutto intorno alla Maiella è la plaga abruzzese più bella, dominata da rocce grigiastre, o d’un grigio violaceo: con i dossi rotondi coperti di un’erba dorata lucida; solcata di montagne lunghe che hanno la forma di elefanti accosciati. Sopra il fondo, tendente al grigio, splende il fiore abruzzese, il cardo.

    Guido Piovene