Il pericolo indica qualcosa che ha il potenziale di causare danni, mentre il rischio è la probabilità che si verifichi un danno, in base all’esposizione a tale pericolo.
Solitamente ogni anno tale periodo va dai primi di luglio a circa metà settembre e coincide con l’apertura e la chiusura della Campagna antincendio boschiva sull’intero territorio regionale.
La Regione Abruzzo, Servizio Prevenzione dei Rischi di Protezione Civile, nel corso del 2011 si è dotata del Piano Regionale per la programmazione delle attività di previsione e lotta contro gli incendi boschivi (Piano regionale AIB). Ogni anno viene redato e approvato un aggiornamento del Piano del 2011.
Il Comando Regione Carabinieri Forestali “Abruzzo e Molise” effettua annualmente il rilievo delle superfici percorse dal fuoco e ne comunica i dati a Regione Abruzzo, Servizio Prevenzione dei Rischi di Protezione Civile, che li rende disponibili su Geoportale regionale.
Secondo quanto previsto dall’art.10 c.2 della Legge n.353/2000, nonché dal dettato normativo L.n.155/2021 di conversione in D.L. n.120/2021, le Amministrazioni Comunali devono censire tramite apposito catasto i soprassuoli già percorsi dal fuoco nell’ultimo quinquennio e tenerlo aggiornato annualmente. Per fare ciò è possibile consultare e servirsi dell’apposita sezione del Geoportale regionale.
Il bollettino di pericolo valanghe viene redatto dal Servizio METEOMONT dell’Arma dei Carabinieri e pubblicato nel periodo dicembre-maggio sul sito ufficiale. A partire dalla stagione autunno-inverno 2021-2022 il Centro Funzionale d’Abruzzo emette le relative allerte per rischio valanghivo sulla base del bollettino redatto e diffuso dal METEOMONT.
Sul Geoportale della Regione Abruzzo, nella sezione dedicata alla Protezione Civile, è possibile trovare la cartografia tematica relativa alle valanghe, sia per quanto riguarda lo storico degli eventi (catasto delle valanghe) sia per quanto riguarda la perimetrazione dei siti valanghivi da fotointerpretazione e da indagine sul terreno che nel loro insieme vanno a comporre la C.L.P.V. (Carta di Localizzazione dei Pericoli da Valanga). La Carta dei Rischi da Valanga per il territorio abruzzese non è ancora stata realizzata.
Per la composizione del Comitato tecnico regionale per lo studio della neve e delle valanghe si rimanda all’art.4 della L.R. 47/92. Questo si riunisce su convocazione del Coordinatore a seconda delle istanze da esaminare; in ogni caso i pareri e le valutazioni di competenza del Comitato devono essere espressi entro novanta giorni dalla ricezione della relativa richiesta. Tale termine può essere, dallo stesso Comitato, prorogato una sola volta per accertate esigenze istruttorie, tempestivamente notificate al richiedente.
Le opere di DIFESA ATTIVA hanno lo scopo di impedire il movimento delle masse nevose nella zona di distacco. Si interviene ad esempio con il rimboschimento e la creazione di terrazzamenti, con opere paravalanghe quali ponti da neve, rastrelliere e reti, strutture in legno o acciaio disposte su più linee parallele nella zona di distacco che trattengono il manto nevoso, con barriere frangivento e deflettori che controllano la neve trasportata dal vento limitando la formazione di cornici in punti particolarmente critici. Le opere di DIFESA PASSIVA sono posizionate in zona di scorrimento o di arresto della valanga; queste, essendo soggette a spinte dinamiche di notevole entità, sono generalmente di struttura massiccia. Le principali tipologie sono: opere di deviazione (argini di deviazione e deviatori, cunei, gallerie paravalanghe); opere di arresto (dighe di contenimento o intercettazione); opere di frenaggio (cunei frenanti).
Per approfondimenti sulla Commissione Comunale per la prevenzione dei rischi da valanga si faccia riferimento all’art.17 della L.R. 47/92.
Per le definizioni di «stabilimento di soglia inferiore» e di «stabilimento di soglia superiore» si rimanda all’art.3 del D.Lgs. 105/2015.
Il Piano di Emergenza Interno (PEI), elaborato dal gestore, riporta le procedure operative messe in atto dall’azienda in collaborazione con i Vigili del Fuoco per fronteggiare l’incidente. Il Piano di Emergenza Esterno (PEE), redatto dall’autorità pubblica competente (Prefettura), organizza la risposta di protezione civile per ridurre gli effetti dell’incidente sulla salute pubblica e sull’ambiente. Nel PEE sono individuate le aree a rischio e le misure comportamentali che dovranno essere assunte dalla popolazione.
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